Istituto comprensivo "Milani"
a.s. 2012 - 2013
La riscoperta del pensiero educativo di
don Lorenzo Milani
Linee generali di riferimento finalizzate ad un percorso
pedagogico e didattico all’insegna del
“me ne importa ,mi sta a cuore”
I CARE
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Profilo di don Milani
Occuparsi di Don Milani dal punto di vista pedagogico è una difficoltà non irrilevante .
Tentare d’ “inquadrarlo” nelle prospettive e nelle teorie educative moderne , non è così scontato.
Di qui la tendenza , da parte di alcuni, ad accentuare gli elementi di originalità , anche quando è palese com’ egli abbia più volte rispolverato mezzi pedagogici e metodi didattici già consolidati, pur imprimendo ad essi una sua caratterizzazione ,come ad esempio nel caso dei ragazzi più grandi impegnati ad insegnare a quelli più piccoli.
Ma, c’è in Don Milani una precisa intenzionalità di valersi il meno possibile di citazioni e rimandi accademici, perché il suo mondo, costituito essenzialmente di analfabeti, richiede un rispetto e una sobrietà assoluta.
Lui desidera utilizzare la parola come se “fosse usata per la prima volta”.
Tenteremo, tuttavia, di rintracciare possibili sistemi educativi di riferimento.
La proposta educativa di Don Milani è stata ripetutamente accostata con le varie pedagogie “del dissenso”: a Tolstoj con la sua scuola a favore dei poveri (denominata Jasnaia Poliana 1860) , a quella di Paulo Freire che ha in comune con Don Milani, non solo il riscatto della dignità dei poveri, ma , soprattutto il primato della lingua, intesa come strumento di coscientizzazione .
Don Milani va oltre quando afferma che i poveri non sono solo “coloro che difettano di mezzi materiali, ma quanti sono incapaci di vivere da protagonisti sul piano sociale”.
Tentiamo, inoltre, di trovare per Don Milani delle “parentele” più prossime , come ad esempio con Danilo Dolci in ordine ai “fini”. E’ innegabile, come la scuola di Don Milani persegua tra i fini primari quello dello spirito cooperativo, la giustizia sociale, la realizzazione della libertà.
Troviamo un’assonanza con Dewey in Democrazia ed Educazione quando afferma un concetto di scuola certamente non distaccato dal sociale: “la democrazia esige che tutti siano posti in grado di sviluppare le proprie capacità differenziate”.
Don Milani persegue una scuola che non affastella le materie secondo un modello additivo ed enciclopedico, ma che privilegi la lingua, la forza della parola, capace di ricapitolare tutte le molteplici pieghe della realtà. La parola è ciò che ci rende autenticamente umani.
Sul problema della selezione, Don Milani afferma: “collocate l’ostacolo in modo che possa superarlo … e non state a sottolineare gli errori” e così continua “la scuola selettiva è un peccato contro Dio e contro gli uomini. Voi li volete muti e Dio v’ha fatti ciechi”.
Lo sforzo di Don Milani si concentra, non solo sul piano del sapere ma, soprattutto su quello della formazione di una personalità forte, critica, capace di affrontare la vita. La sua metodica è essenzialmente centrata sulla comprensione della personalità e delle esigenze del ragazzo in crescita; la sua didattica è piuttosto situazionale, si alimenta cioè “ della verità, della realtà, delle implicazioni con i fatti, le esperienze, i bisogni”.
A suo modo, Don Milani precede le tecniche americane del Mastery Learning in cui come è noto si superano le difficoltà dell’apprendimento, nella misura in cui si dà a ciascun alunno la propria metodologia e il proprio metodo.
Per Don Lorenzo la scuola è impegno, è assunzione di responsabilità, è adesione alla situazione dell’altro. Far posto all’altro è qualcosa di più della generosità, è un atto di giustizia e di alto senso etico.
Ecco ,allora, il senso più nobile del motto : I CARE (me ne importa, mi sta a cuore) .
Non è difficile comprendere come Don Lorenzo abbia tentato di impiantare uno dei più bei “giardini” educativi dell’epoca moderna. A noi non resta che cogliere la sua grande e indiscussa provocazione, per tentare di disegnare mappe educative, intrise di rinnovata umanità.
Forse riusciremo a “scippargli” un sorriso che oltrepassi la sua burbera tenerezza.
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Bibliografia
1 - Lettere di Don Lorenzo Milani
Priore di Barbiana
a cura di Michele Gesualdi
Oscar Mondadori 1988
2 - Lettra a una professoressa
di scuola di Barbiana
Editrice Fiorentina 1973
3 - Non so se don Lorenzo
Adele Corradi
Feltrinelli 2012
4 - S. Vassalli , Don Milani , che mascalzone
in La Repubblica,
30 giugno 1992;
Ma allora i miti non muoiono mai?
in La Repubblica
4 luglio 1992
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